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Orazio Borgianni: un genio inquieto nella Roma di Caravaggio

La Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini ospita la prima monografia dedicata al pittore caravaggesco, Orazio Borgianni (1576-1616) visitabile dal 6 Marzo al 30 Giugno 2020


Tra Roma e la Spagna

Poche sono le notizie biografiche riguardanti questo artista. Sappiamo che nacque a Roma nel 1576 circa e qui ebbe la sua prima formazione artistica di stampo manierista. Chiare sono anche le tracce nel suo lavoro dell’influenza di artisti come Correggio e Parmigianino e dell’ ambiente cinquecentesco ferrarese.

Successivamente si trasferisce in Spagna  tra la fine del cinquecento e l’ inizio del seicento, dove matura un proprio stile personale sulle orme di El Greco, ne scaturisce una pittura caratterizzata da un luminismo violento e dall’ allungamento utopico delle figure. Il contatto con la Spagna sarà determinante per il suo percorso e importanti personaggi spagnoli come l’ambasciatore a Roma Francisco Castro saranno suoi committenti.

Tornato a Roma probabilmente intorno al 1605 abbandona definitivamente il manierismo per accostarsi alla nuova interpretazione luministica del Caravaggio, che conobbe anche personalmente, reinterpretata in chiave visionaria e trasfigurante.

La mostra: una prima monografia

La mostra, curata da Gianni Papi rappresenta la prima monografia dedicata ad Orazio Borgianni, un’opportunità unica per conoscere da vicino questo artista forse rimasto fin troppo all’ ombra dei suoi contemporanei. Borgianni è infatti del tutto originale e le sue opere presentano una varietà di soluzioni stilistiche inedite e anticipatrici che gli conferiscono un ruolo di riferimento almeno fino al terzo decennio.

La sede dell’evento, Palazzo Barberini, ospitava già due dei capolavori dell’artista: “autoritratto” e “Sacra famiglia con San Giovannino, Santa Elisabetta e un angelo” e in occasione della mostra si arricchirà di opere provenienti da collezioni italiane e straniere.

Il percorso espositivo si divide in due sezioni, nella prima parte della mostra saranno esposte 18 opere autografe che deliniano la vicenda storico-artistica di Borgianni fornendo un quadro esauriente della sua attività a Roma tra il primo e il secondo decennio del XVII secolo.

Nella seconda parte, in 17 opere, vengono messi a confronto quegli artisti per cui fu significativa l’influenza del pittore, fra questi Carlo Saraceni, Giovanni Lanfranco, Giovanni Serodine e perfino il francese Simon Vouet. L’intento di questa mostra è infatti quello di mettere in luce l’importanza della sua influenza, specialmente in ambito romano.

È prevista inoltre la pubblicazione di un catalogo (Skira Editore) illustrato, con il saggio di Gianni Papi, i testi di Daniela Brogi e Yuri Primarosa e le schede delle opere di Tommaso Borgogelli, Enrico Ghetti e Gianni Papi.

Perché visitare la mostra

Per gli amanti del 600 italiano la mostra è una ghiotta occasione per entrare in contatto con una schiera di artisti rappresentativi di questo momento storico della storia dell’arte. Un percorso capace di trasportarvi nelle atmosfere pittoriche tipiche dei primi decenni di questo secolo. Opere di gusto prettamente caravaggesco, con l’aggiunta di un movimento inquieto delle figure, un intensità bruna e calda e una pennellata mossa e spesso insofferente al mimetismo.

-Rubina Postiglione-

- Rubina Postiglione-

Informazioni

Luogo: GALLERIE NAZIONALI DI ARTE ANTICA DI ROMA - PALAZZO BARBERINI

Indirizzo: Via Delle Quattro Fontane 13 - 00184 - Roma - Lazio

Quando: dal 05/03/2020 - al 05/04/202

Autori: Orazio Borgianni

Curatori: Gianni Papi

Generi: arte antica