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“Noon-chi, una mostra internazionale” 3 Domande per Beatrice Cordaro

Noon - chi «(n.) la sottile arte di ascoltare e valutare gli stati d’animo degli altri.» Noon - chi significa saper intuire gli altri, comprendere gli stati d'animo di chi ci circonda, catturare i pensieri e le emozioni degli altri guardando oltre le apparenze.

Noon - chi è un concetto che dovrebbe essere applicato all'arte ogni giorno: dovremmo preparare la nostra anima a comprendere ogni sfaccettatura delle opere d'arte a cui ci avviciniamo e i flussi interiori degli artisti che le hanno create. In particolare, si riferisce al metodo di riconoscere intuitivamente tra vari metodi. Noon – chi è intuizione. Noon – chi è spiritualità. Noon - chi è empatia. Il centro d’arte italiano Studioarte22 e il centro d’arte coreano K-ART international, hanno dato vita ad un’esposizione collettiva in cui Oriente e Occidente si incontrano in un dialogo artistico che metterà in luce similitudini e differenze nel modo di comunicare, attraverso i vari linguaggi artistici, emozioni e percezioni.
Curatrice dell’evento è Beatrice Cordaro, storica dell’arte, che si è impegnata fortemente nella realizzazione della mostra e nel portare in Italia, insieme a K-ART international, talentuosi artisti di tutto il mondo.


Come è nata la collaborazione tra il centro k-art e Studioarte22?

In realtà è nata parecchio casualmente circa questo inverno, dopo aver fatto un progetto online con Soilart mi è stato chiesto se potessi occuparmi del progetto curatoriale di una mostra collettiva che si sarebbe tenuta a Palazzo Velli.
Quindi ho accettato e da lì ho proposto il tema curatoriale, ovvero il Noon-chi.


È stato un tema scelto con l’obiettivo di mettere in comunicazione l’Italia, e non solo, con la Corea del Sud, creando già un primo dialogo a partire dal progetto di curatela.



Il tuo ruolo di curatrice come lo hai vissuto?



Allora, l’ho vissuto bene sicuramente. È stato impegnativo, molto, anche perché quando si lavora con artisti esteri ci sono quasi sempre imprevisti con spedizioni e dogana; quindi, già di base questo è – almeno per me – fonte di stress.

Tuttavia, nonostante tutti i nonostante, è stato un viaggio incredibile. La parte che ho preferito è stata quella dell’allestimento, perché è lì che si sente e si vede il lavoro concretizzarsi. È un continuo percepire emozioni nuove, un continuo stupirsi. È quel momento che ti fa sentire viva nell’arte. La cosa più bella, per me, è stato toccare con mano finalmente opere di artisti con i quali avevo collaborato solo a distanza tra portfolio e pubblicazioni editoriali, e questo è stato bellissimo: poter vedere dal vivo l’opera e sentire la vicinanza di quel determinato artista. Incredibile.
 

Qual è la tua idea di curatela ?

 Questa è una bella domanda ma al contempo anche difficile.

Cosa fondamentale per me è che l’artista venga curato e accompagnato durante tutto il percorso, quindi in primis il mio obiettivo è che all’interno del progetto l’artista possa trovare il suo posto e che le sue opere possano essere valorizzante per mezzo ogni strumento possibile, da quello concettuale a quello concreto.
Ora, posto questo: di fatto l’arte e le mostre sono veicolo di narrazione, attraverso l’elemento visivo, di sensazioni, emozioni, storie, culture e punti di vista. Quindi per me curatela è portatrice di valori e messaggi. Dall’altra parte, da un’ottica più concreta, ho un’idea di curatela che non lascia da parte alcun dettaglio. Mi impegno sempre a curare ogni particolare: dal tema all’allestimento, dal catalogo alle recensioni critiche. È un grandissimo puzzle in cui ogni tassello non ha meno valore rispetto all’altro. Sicuramente credo in progetti di curatela che possano unire, che possano avvicinare i giovani all’arte, che possano essere innovativi e accattivanti.
Per esempio in Noon-chi abbiamo inserito una piccola sezione multimediale, sia per dare quel tocco più tecnologico, ma anche per permettere ad artisti, ad esempio della Nuova Zelanda, di essere presenti senza difficoltà. Abbiamo avuto molte visite anche di studenti – non solo italiani – che sono rimasti molto colpiti dalle opere e dal tema stesso, e per me questo è stato meraviglioso. Sono davvero grata. Attraverso i miei progetti di curatela spero sempre di poter far sentire la mia voce e attraverso questa far arrivare le anime degli artisti.
-Rubina Postiglione-
-Beatrice Cordaro-