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Art Basel: dal 1970 ad oggi, la “pioniera” tra le fiere. (*Spoiler Alert*)

Art Basel, la fiera più importante nel calendario mondiale dell’arte contemporanea, è stata posticipata dal 23 giugno al 26 settembre causa Covid. Il blocco degli spostamenti e l’impossibilità di prevedere l’andamento dei contagi, ha costretto il marchio a programmare tre Online Viewing Rooms a tema, alle quali sono state invitate a candidarsi tutte le gallerie ammesse alle edizioni di Art Basel tra il 2016 e il 2021.

“OVR: Pioneers” in diretta dal 24 al 27 marzo, ospiterà 100 gallerie da 25 paesi diversi. L’evento sarà interamente dedicato agli artisti contemporanei che hanno aperto nuovi orizzonti concettuali, sociopolitici ed estetici. Le gallerie avranno l’opportunità di sviluppare mostre personali e collettive dal taglio curatoriale, presentando negli stand virtuali un massimo di otto opere contemporaneamente.

Dopo le 24 ore riservate alle very important people del mondo dell’arte (collezionisti, esponenti dei comitati scientifici museali, critici e galleristi) sarà possibile visionare 800 opere eccezionali e navigare tra contenuti e programmi paralleli presentati per l’occasione dagli espositori.

Mentre Art Basel continua a migliorare la sua piattaforma digitale (ricordiamo che durante la prima edizione in epoca pandemica il sito subì gravi rallentamenti per l’eccessivo traffico), una nuova funzionalità consentirà agli utenti di creare e condividere raccolte di opere d’ arte e gallerie preferite.

Tra le mostre più attese: la galleria parigina ApplicatPrazan metterà in mostra dipinti della prima metà del XX secolo di Jean Fautrier, fondatore del movimento “Art Informel” ; l’esposizione della Galleria Kukje sarà dedicata ai dipinti “Conjunction” di Ha Chong-Hyun, figura chiave del modernismo coreano; Galerie Zlotowski proporrà le opere su carta di Sonia Delaunay-Terk, artista di spicco della avanguardia parigina prebellica; Ben Brown Fine Arts presenterà opere di Alighiero Boetti, un membro di spicco del movimento dell’ Arte Povera.

Da non perdere anche Cardi Gallery, in mostra con otto maestri italiani del dopoguerra.

Ma non solo…

Theaster Gates “American Tapestry”


“OVR: Pioneers” lascerà ampio spazio ad artisti impegnati in urgenti questioni sociopolitiche. Gagosian esporrà “American Tapestry”, un’opera realizzata con strisce di manichette antincendio da Theaster Gates.

Pilar Corrias, Mendes Wood DM e Robert Projects esamineranno con i loro artisti i confini tra individualità e politica nazionale, indagando i temi dell’immigrazione, della globalizzazione e del colonialismo

Kerry James Marshall, Vignette

Gli artisti che operano nell’universo della tecnologia e dei nuovi media giocheranno un ruolo centrale in “OVR: Pioneers”. Software di simulazione dal vivo in terre fantasy ed intelligenza artificiale saranno protagoniste delle proposte della tedesca Galerie nächst St. Stephan Rosemarie Schwarzwälder. Altman Siegel presenterà un’opera provocatoria di Trevor Paglen realizzata all’intersezione tra fotografia, intelligenza artificiale e sorveglianza di massa. Lisson Gallery mostrerà opere a tecnica mista di Tony Oursler basate sul riconoscimento facciale, mentre la Hosfelt Gallery occuperà il suo stand con le sculture di Alan Rath realizzate grazie all’ingegneria robotica e a video generati dal computer.

Marianne Boesky riunirà importanti opere di Frank Stella, testimonianza della modellazione al computer e della stampa 3-D utilizzate dall’ artista dai primi anni ‘90 ai giorni nostri. Noah Horowitz, Director Americas di Art Basel ha dichiarato:.

-Chiara Pilozzi-