Maurizio Cattelan si “impicca” in un bagno della Galleria Massimo De CarloYOU: il suo nuovo progetto
Maurizio Cattelan (Padova, 1961) è tornato ad esporre a 23 anni di distanza con la Galleria Massimo De Carlo, presso la sede milanese di Casa Corbellini-Wassermann, in occasione della mostra YOU, dal 29 marzo al 25 giugno 2022.
Risale al 1999 l’ultima collaborazione con la Galleria Massimo De Carlo, quando l’artista presentò A perfect day: appese con del nastro adesivo il gallerista ad una delle pareti della sede espositiva. Non certo un giorno perfetto per De Carlo, che venne portato al pronto soccorso, privo di sensi, al termine della performance.
Una mostra più recente di Cattelan è quella che si è tenuta, sempre a Milano, presso gli spazi della Pirelli Hangar Bicocca. La sua mostra Breath Ghosts Blind è stata capace, come sempre, di attirare l’attenzione di numerosi visitatori.
La sua ultima comparsa è una sua opera affissa nei bagni della Casa Corbellini-Wassermann. Si tratta di una scultura in cui l’artista ritrae sé stesso, impiccato, appeso al soffitto tra i marmi verdi nell’ambiente progettato da Pietro Portaluppi. Si ritrae vestito di tutto punto, Cattelan, con un mazzo di fiori in mano, simbolo di “amore, amicizia, affetto, potere, perdita e sconfitta”, come spiegato dal sito della galleria.
D’altronde, non è la prima volta che l’artista ricrea nelle sue opere corpi impiccati: basti ricordare i tre manichini di bambini appesi con un cappio al collo ad una quercia in Piazza XXIV Maggio, a Milano, destando grande clamore mediatico. Cattelan, dal canto suo, dichiarò imperturbabile: “La realtà che vediamo in questi giorni in tv supera di molto quella dell’opera. E quei bambini hanno gli occhi aperti: un invito a interrogarsi”.
Stavolta, però, a metterci la faccia è lui stesso, l’impiccato è lui. Il progetto, ideato da artista e gallerista, è stato denominato YOU, una mostra che si allacciata a tematiche già affrontate ma che si proietta in nuovi approcci e nuove dinamiche, principalmente per due motivi. In prima istanza perché questa nuova opera d’arte ha aperto le porte a uno spazio inaspettato, utilizzato qui per la prima volta, all’interno delle sale della Casa Corbellini-Wassermann della galleria: un bagno (un wc, una toilette; proprio così) In secondo luogo perché YOU sembra essere a metà tra un gesto di benvenuto e uno di addio.
“YOU esplora il ruolo dell’individuo nell’ambito collettivo: un’ammissione di resa, o forse un’affermazione di gentilezza” affermano dalla galleria.
YOU, sembra esplorare il ruolo dell’individuo nello spazio pubblico tramite una dichiarazione di resa oppure di gentilezza. Questo nuovo intervento di Maurizio Cattelan afferma la morte dei grandi poteri, mentre infonde una nuova energia nella forza dell’individuo.
Nonostante si cerchi di creare una distanza tra l’opera e lo spettatore, YOU di Maurizio Cattelan parla di noi.