Progetti per Bagnoli: tra paesaggio, industria e utopia- mostra virtuale

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La Storia di Bagnoli

Quaranta anni fa venivano presentati i primi progetti per il quartiere operaio di Napoli, Bagnoli. Il decimo quartiere della municipalità di Napoli si affaccia sulla costa e, prima dell’industrializzazione, presentava aree termali invidiabili.
Successivamente, nei primi anni del ‘900, con la Legge Speciale del Risorgimento di Napoli si avviarono i lavori per trasformare più di 12 ettari di territorio verde dell’area ovest di Napoli nell’impianto siderurgico ILVA (divenuto poi Italsiter) il più importante di tutto il Mezzogiorno italiano. L’impianto siderurgico gravava sulle sponde marine della costa, inquinandole a tal punto da destinare a chiusura tutti gli stabilimenti balneari presenti. L’impianto di Bagnoli fu uno dei primi a dare il via alla produzione del purtroppo famoso cemento-amianto, a causa del quale la popolazione locale cominciò ad ammalarsi. 

Le prime idee di un modo diverso per abitare Bagnoli nascono negli anni ’70, con la chiusura degli impianti siderurgici a causa di emissione di sostanze nocive e una coscienza ambientale teoricamente più alta, dato che le prime attuazioni del nuovo Piano Regolatore cominciano a vedere la luce solo 10 anni dopo, con una prima riqualifica e la creazione di Città della Scienza avviata nel 1991.

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Oggi, a quarant’anni dalla prima regolamentazione della riqualificazione della municipalità 10, sono innumerevoli le proposte progettuali ancora da costruire. Motivo per cui, questa mostra necessita di più conoscibilità.

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La mostra: Progetti per Bagnoli - tra paesaggio, industria e utopia.

 Inaugurata questo marzo, a cura della Consulta delle Costruzioni e del Diarc della Federico II di Napoli, la mostra – purtroppo - virtuale illustra i più importanti progetti di riqualificazione di Bagnoli nel corso di questi ultimi quarant’anni. La mostra si propone come strumento di conoscibilità di una realtà che sembra non cambiare mai, nonostante l’attualizzazione di piccoli cambiamenti che non bastano a cambiare e aumentare la vivibilità dell’area in cui ci troviamo.

Incredibili sono le proposte progettuali e urbane che di gran lunga aiuterebbero il quartiere, a livello turistico, poiché si tratta di una zona marittima e con scorci paesaggistici mozzafiato; ma che a livello residenziale, rivalutando un quartiere con immense possibilità urbane e architettoniche, ma anche naturali.
È possibile visitare virtualmente la mostra sul sito dedicato Progetti per Bagnoli e si suddivide in cinque sezioni, quali:

Sezione Cartografie, con una selezione che va dal XVI al XX secolo, in cui si leggono chiaramente le trasformazioni della costa in relazione al più vasto contesto circostante.

Sezione Vedute, presenta dipinti e vedute dell’area di Bagnoli, realizzati per lo più tra il XVIII e il XIX secolo, con alcune anticipazioni che coprono un arco temporale che va dal basso medioevo fino al Seicento, a dimostrazione dell’attrazione che il sito ha avuto per i viaggiatori, per gli esponenti del Grand Tour e per gli artisti locali.

Sezione Utopie, la terza sezione che riguarda alcuni progetti di fine Ottocento elaborati dall’architetto-ingegnere utopista di origine anglosassone Lamont Young, che presentano soluzioni visionarie per un’estesa area della Napoli occidentale, inclusa quella di Bagnoli.

Sezione Industrie,  incentrata sull’attività industriale presente a Bagnoli per circa un secolo, dal suo primo impianto alla dismissione dei primi anni Novanta del Novecento, con alcuni resti di quel patrimonio industriale ancora in situ.

Sezione Progetti è la parte più corposa ed espone i numerosi progetti, realizzati dagli anni della dismissione industriale ad oggi da importanti architetti di fama nazionale e internazionale, frutto di concorsi, gare, utopie spontanee, per lo più archiviati e mai realizzati. 

I nobili intenti di questa mostra possono essere la soluzione per smuovere le correnti di iniziative e burocrazie sempre più strette e formate. Pubblicizzarla è il minimo per far parte di un cambiamento a vantaggio della località e degli abitanti.


-Federica Marchiello-