Pasqua nell'arte: un percorso iconografico a Roma

Anche quest'anno a causa del covid-19 Pasqua verrà celebrata in casa, con la differenza che invece di essere in lockdown siamo in zona rossa. In attesa di poter tornare e visitare musei e pinacoteche e in occasione della Pasqua proponiamo in questo articolo un viaggio iconografico, purtroppo per ora solo virtuale, tra le opere di Roma che ci raccontano tappa per tappa gli ultimi giorni di Cristo.

La flagellazione di Sebastiano del Piombo a San Pietro in Montorio 1516-1524

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L'opera venne commissionata a Sebastiano del Piombo dal facoltoso banchiere Pier Francesco Borgherini nella sua cappella a San Pietro in Montorio.

Sebastiano impiegò ben 8 anni per realizzarla, la particolarità di questo affresco è che di fatto non è un vero e proprio affresco nella definizione che si intende canonicamente, si tratta infatti di un dipinto ad olio realizzato su un muro, ad oggi grazie a dei restauri, perfettamente leggibile.

L'artista rappresenta l'attimo prima dell'atto della flagellazione, possiamo infatti ammirare un Cristo rappresentato con il corpo atletico ancora intonso, il viso cela invece un'espressione rassegnata ma al tempo stesso calma,

La Crocifissione di Guido Reni a San Lorenzo in Lucina 1575-1642

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la tela che rappresentante la Crocifissione di Cristo si trova a coronamento dell'altare maggiore realizzato da Carlo Rainaldi nella chiesa di San Lorenzo in Lucina.

Ciò che maggiormente colpisce di questa pala d'altare è il corpo del Cristo che non mostra i segni della Passione, non c'è infatti la ferita al costato, ed anche i chiodi sembrano non scalfire la carne. L'attenzione viene tuttavia rapita dallo sguardo implorante del Cristo rivolto verso il Padre.

La deposizione Di Caravaggio, Pinacoteca Vaticana, 1600-1604

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La deposizione di Caravaggio del 1600-1604 è conservata all’ interno della collezione della Pinacoteca vaticana. L'opera è considerata uno dei maggiori capolavori di Caravaggio. L'opera venne commissionata da Girolamo Vittrice per la cappella di famiglia in S. Maria in Vallicella (Chiesa Nuova) a Roma.

Come per la maggior parte delle sue opere, l'artista sceglie di rappresentare un momento particolare dell'episodio. Di fatto non rappresenta né la Deposizione, quando Cristo viene calato dalla croce, né il Seppellimento vero e proprio. La scena scelta è quella in cui il corpo viene adagiato da Nicodemo e Giovanni sulla Pietra dell'Unzione.

La disposizione dei personaggi ricorda quella di un gruppo scultoreo, poiché sono gli uni attaccati agli altri come un blocco unico. In primo piano troviamo il corpo esanime del Cristo, rappresentato con estremo naturalismo ed illuminato dalla classica luce divina tipica del Caravaggio.

Compianto sul Cristo Morto di Orazio Borgianni Galleria Spada, 1615

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L'opera realizzata nel 1615 si ispira chiaramente al Cristo Deposto di Andrea Mantegna come nella scelta della posizione frontale del corpo di Cristo, deposto su un tavolo di marmo coperto solo dal lenzuolo.

Nell'utilizzo di ombre e luci ricorda per certi versi lo stile caravaggesco, la luce in particolare si infrange dall'alto sul corpo del Cristo morto travolgendo anche le figure di Maria e dell'apostolo Giovanni poste ai lati.

La Resurrezione di Cristo con Papa Alessandro VI inginocchiato di Pinturicchio, 1492-1494

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La Resurrezione di Cristo con Papa Alessandro VI inginocchiato di Pinturicchio, 1492-1494 si trova nei Musei Vaticani e più precisamente nell' Appartamento Borgia nella sala dei Misteri.

L'opera è chiaramente ispirata ai modelli iconografici del Perugino. Il momento della Resurrezione viene rappresentato con Cristo trionfante all'interno di una mandorla di luce dorata e radiata si eleva al di sopra della morte. In qualità di testimone viene rappresentato anche il committente, papa Alessandro VI.

- Giulia Cimino-