Il fenomeno Beeple, una nuova frontiera nell’arte?
Everydays: The First 5000 Days, un collage digitale in formato .jpg aggiudicato per circa 69 milioni di dollari da Christie’s, è diventato il più costoso digital artwork al mondo. Non solo, per la prima volta nellastoria della casa d’asta, il pagamento è avvenuto in criptovalute.
La vendita di queste 5.000 immagini (realizzate dall’artista tra il 2007 e il 2021) ha scosso il mondo dell’arte, scatenando l’attenzione di critici, galleristi, collezionisti e amatori nei confronti della crypto art, cresciuta di valore dall’oggi al domani. È così che Mike Winkelmann (in arte Beeple) si è trasformato da grafico di Louis Vuitton e Nike a terzo artista vivente, dopo Jeff Koons e David Hockney.
L’acquirente dell’opera, Metakovan – pseudonimo del fondatore di Metapurse – è uno dei più grandi fanatici della tecnologia blockchain e degli NFT, che ha scelto di investire proprio in Beeple una cifra finora impensabile per un’opera d’arte digitale.
Secondo i dati offerti da Christie’s, la stragrande maggioranza degli offerenti sarebbero stati millennials e appartenenti alla Gen X. A tal proposito, Guillaume Cerutti, CEO di Christie’s, ha dichiarato:
Si tratta di informazioni particolarmente rilevanti per definire i contorni di quello che potrebbe essere a tutti gli effetti un nuovo mercato dalle enormi potenzialità.
Ma cosa rende tanto particolare l’opera di Beeple? Una delle più grandi problematiche legate al mercato dell’arte digitale è sempre stata la sua riproducibilità. Nel mondo fisico chiunque può comprare un poster di un quadro di Van Gogh ma solo una persona può avere l’originale. Nell’ universo digitale, le cose sono un po’ più complicate.
Tuttavia, il problema sembra risolto: l’autenticità e l’unicità di Everydays saranno certificate attraverso una blockchain, tecnologia già alla base di criptovalute come Bitcoin. Si tratta di un registro immutabile in cui sono depositati i titoli di originalità delle opere digitali – e non solo.
Il sistema che rende queste creazioni uniche si chiama invece NFT (non-fungible token): composto da un codice alfanumerico univoco, identifica la firma dell’artista. Siete abbastanza grandi da ricordarvi il gettone telefonico? Il concetto è più o meno lo stesso: se il gettone è la rappresentazione di un valore necessario per usufruire di un bene o un servizio, ovvero, effettuare chiamate dalla cabina telefonica, nel caso del collage di Beeple la stringa alfanumerica si trasforma nella prova del diritto di proprietà, ora in possesso del misterioso acquirente.
Tra critiche ed entusiasmi l’opera di Beeple ha aperto la strada a quello che sembra essere il prossimo capitolo della storia dell’arte. Intanto gli appassionati di cryptoart già puntano al record dei record, i 450,3 milioni di dollari raggiunti nel 2017 dal Salvator Mundi di Leonardo.