La rivincita del “Senza titolo” 19.02.2022 nuovo format espositivo in Via al Lido 9 di Lugano.

19.02.2022 è l’unica informazione adisposizione in merito al nuovo progetto che si terrà nella città ticinese di Lugano in Via al Lido 9, organizzato e curato dall’artista Veronica Barbato (Caserta 1981), artista e perfomer italiana. È un happening imprevedibile, come lo è la stessa ideatrice, la quale rompe la convenzione scegliendo come palcoscenico temporaneo per l’Arte contemporanea una villa liberty in via di ristrutturazione, luogo del primo di una serie di appuntamenti. Il senza titolo è il suo format espositivo, che la Barbato difende, schierandosi contro la boriosità dei programmi curatoriali tradizionali e di quel famoso sistema che li crea.

È ormai assodato che gli artisti sentano il bisogno di liberarsi, ma allo stesso tempo di riappropriarsi della loro capacità oltre che abilità di adattarsi più facilmente e mettersi al servizio dell’opera. Questi trovano spazi e si riuniscono, discutono e sedimentano arte, allo stesso modo la Barbato invita Milena Altini, Gudrun De Chirico, Alex Dorici, Mirko Frignani, Mustafa Sabbagh, Andrea Saltini e Teo Vazquez, artisti di pratiche differenti e di fama internazionale, ad abbracciare l’idea di creare un’arte indipendente. Sempre più frequenti diventano gli artist-run space e ancora più frequenti i progetti ideati da artisti con artisti, autogestiti, ma che creano una fitta rete di collaborazioni con realtà non necessariamente legate al settore dell’arte. “Spesso ci scelgono come artisti perché amano il nostro lavoro per poi chiederci di seguire una linea, ma se la seguiamo secondo loro volontà è come bloccare la fase creativa” afferma la Barbato, sottolineando il valore dell’atto artistico privo di condizionamenti a sfavore di quello su commissione. Importante è anche il valore dato allo spazio dai sette artisti invitati, i quali dimostrano di sentire nei confronti del ruolo dello spazio, i quali non si limiteranno ad inserire opere d’arte ben confezionate all’interno della villa, ma entreranno a contatto con essa, ormai in via di trasformazione, creando opere site-specific.

Una villa in via di ristrutturazione è un contenitore ingannevole nella sua vacuità e lo spettatore distoglie l’attenzione dalle tracce passate preesistenti, trascurandone la storia, ma focalizzandosi solo su quello che verrà dopo al suo interno. “Mi sono immaginata quanto potente potesse essere una mostra che onora una casa prima della ristrutturazione. È un saluto. Si creano feste alla fine della ristrutturazione e non pensiamo a quanta gratitudine dobbiamo avere per ciò che c’è stato prima” risponde Veronica parlando della genesi del progetto che attraverso queste parole porta con sé delle tematiche che potrebbero far gola ai critici e scrittori del settore. E ancora a rivolgere particolare attenzione è anche l’artista visivo Mirko Frignani (1985), affermando: “Credo che il rapporto tra opera e spazio sia tanto profondo quanto di ugual profondità è il pensiero concepito da chi l’osserva”, lasciando a chi legge un’ambivalenza tra coinvolgimento e indifferenza. L’Italia è un paese che non prevede il concetto di demolizione e progettazione ex novo in merito alle leggi sul territorio, ma vige la politica della conservazione del patrimonio culturale, al punto tale che antichi casali, consorzi agricoli e ville extraurbane vengono lasciate in via di degrado. Rifunzionalizzare un luogo in stato di degrado o in via di trasformazione con l’Arte contemporanea è un fenomeno inevitabile che va a modificare l’idea di consumo di suolo. Per questo motivo è essenziale promuovere eventi culturali come quello creato da Veronica proprio giocando con l’idea di non voler stigmatizzare l’arte all’interno di un concetto o una categoria di appartenenza, anche per spogliarla da questa atmosfera estremamente concettuale che tutto l’entourage attorno agli artisti crea.

Per maggiori informazioni e prenotazioni rivolgersi a Veronica Barbato (Ig: @photographer_veronicabarbato / phveronicabarbato@gmail.com)

 

Veronica Barbato (1981, Caserta) è un’artista di base a Lugano e Reggio Emilia, e l’organizzatrice del suddetto progetto. La fotografia è il mezzo che l’accompagna nella maggior parte dei suoi progetti, ma sono stati il teatro e la danza gli aspetti fondamentali della sua formazione personale ed artistica. In particolare, il teatro l’ha educata alla performatività, aspetto presente in ognuno dei suoi progetti artistici, in particolare in quelli legati alla street art, dove anche gli spettatori, inconsapevolmente, si mescolano alle sue azioni. La sua improvvisazione ed intraprendenza, ereditate dall’esperienza teatrale, non si manifestano solo nella sua pratica artistica: queste sono indispensabili nella sua attività di organizzatrice di eventi, che si concentrano nella diffusione e apprezzamento dell’arte, propria e altrui.

Studio artistico 

Via Moncucco 3

6900 lugano 

+39 3665441209

_Giulia Pontoriero -