THE CONTACT: mostra personale di Matteo Mandelli
Il 22 Giugno si terrà presso la Fabbrica del Vapore l’esposizione “The Contact: Un ponte tra fisico e digitale” dell’artista Matteo Mandelli, in arte You.
Questa mostra documenta, in tutta la sua contemporaneità, il movimento della Phygital Art
attraverso le opere di Matteo Mandelli, uno dei protagonisti della scena internazionale. L’intenzione è quella di infrangere le catene sociali e materiali generate dall’opera fisica per potersi specchiare nelle infinite possibilità del digitale. Tutto cambia a seconda di come viene guardato, ciò che viene osservato può mutare, le prospettive modificano l'opera e così lo spettatore, il quale viene chiamato ad andare oltre il supporto fisico e a toccare il digitale con mano.
Quando parliamo di infinito, ancora ad oggi considerato qualcosa di intangibile e inarrivabile per l’essere umano, pensiamo subito a Lucio Fontana, il quale ha stravolto questa poetica nell’arte mediante i suoi tagli. Matteo Mandelli, riprendendo il medesimo concetto, è riuscito invece a renderlo totalmente tangibile e palpabile, attraverso un’estensione e un completamento delle opere dell’artista italo-argentino. Aggiunge una sua chiave squisitamente personale e unica. Crea un ponte tra fisico e digitale realizzato non più sul supporto tradizionale per eccellenza, la tela, bensì su quello di ultima generazione: lo schermo. La tela e i colori vengono costituiti dalla frammentazione e dall’esplosione dei cristalli liquidi che rappresentano i veri protagonisti delle sue opere. Sceglie lo schermo come supporto, in quanto simbolo del progresso tecnologico e il flessibile da taglio come pennello contemporaneo.
Al momento del contatto, con la rottura dei cristalli liquidi, si vanno a generare dei nuovi colori che a loro volta originano nuovi orizzonti. Saranno proprio questi nuovi piani di lettura a formare l’opera, una generazione digitale su un supporto fisico. La particolarità di questa operazione è la capacità dell’artista di trasformare un concetto infinito ed eterno, come la tecnologia, in qualcosa di mutabile. L’opera cambierà nel tempo e invecchierà assieme al suo proprietario fino a spegnersi. Ogni schermo è accompagnato dal suo corrispettivo Nft a testimonianza del primo contatto che si crea tra l’artista e l’opera. Quando lo schermo cesserà di funzionare, diventerà lui stesso la testimonianza, mentre la sua controparte digitale diventerà l’opera vera e propria, in quanto ne permette una conservazione e una fruizione.