ARTE IN PIAZZA: PIAZZA NAVONA

uno dei vantaggi di Roma è che non serve chiudersi nei musei o fare noiose file per ammirare il suo patrimonio culturale, a volte basta semplicemente uscire per una passeggiata per imbattersi in qualche capolavoro della storia dell’arte. Le piazze ad esempio sono spesso ricche di monumenti e luoghi di interesse artistico e culturale… esploriamole insieme!

 

La piazza del giorno è Piazza Navona:

 Elogiata come la più bella piazza barocca di Roma, Piazza Navona ha in realtà origini molto più antiche. Fu concepita dall’imperatore Domiziano come arena per giochi e gare di atletica e difatti Il suo nome deriva dalla parola “agone”, in greco gara o disputa. Lo so, la storia delle battaglie navali era decisamente più strabiliante, ma non disperate! Anche se alcune delle storie più popolari sono solo leggende, ci sono altrettante verità straordinarie su questa piazza che meritano di essere raccontate.

 eccovi una piccola Guida all’arte di Piazza Navona:

 1.Palazzo Pamphili

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La gloriosa sistemazione di piazza Navona si deve alla famiglia Pamphili che voleva ribadire la sua grandezza, in una sorta di competizione con i Barberini e i Farnese. In sostanza se le famiglie nobili di Roma non avessero giocato a “la piazza più grande ce l’ho io” il nostro patrimonio artistico avrebbe perso un quarto delle sue opere.   

Per la decorazione del palazzo, con fregi a fresco, Innocenzo X Pamphili scelse Agostino Tasso: artista di professione e criminale nel tempo libero. Durante la sua vita si macchiò di assassinio, di incesto e di stupro, tra cui quello della famosa pittrice seicentesca Artemisia Gentileschi.                                                                                                                                                                     In sua difesa Agostino ci teneva a far sapere che non derubò mai nessuno e si vede che al papa andava benissimo così poiché dichiarò che il Tassi era l’unico, fra tutti i pittori con cui aveva trattato, che non l’aveva deluso. Del resto perché essere pignoli? sono solo 2 peccati capitali su 7.

 

2.Fontana dei quattro fiumi

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Questo capolavoro di scultura barocca fu commissionato a Bernini da Papa Innocenzo X, anche se le voci ci vogliono lo zampino della sua influente cognata, Donna Olimpia Pamphili ironicamente soprannominata la papessa.                 

I quattro fiumi non sono altro che un simbolo dei quattro continenti al tempo conosciuti. Il Gange ritratto con un remo per indicare la navigabilità del fiume; Il Danubio, con i fiori che richiamano le fertili pianure danubiane; il Rio della Plata con le monete d’argento per via delle ricchezze del nuovo mondo e infine il Nilo, col volto coperto perché al tempo non se ne conoscevano le sorgenti.

 Anche in questo caso la famosa storia che la fontana metta in scena una presa in giro per il rivale Borromini, artefice della facciata di S. Agnese in Agone non è vera, è invece documentata dalle fonti la colossale burla che Bernini fece al papa.                                                                                                                                                                                                   

Il giorno dell’inaugurazione della fontana la trepidazione era tanta. All’arrivo del corteo pontificio guidato da Innocenzo X, Bernini fa cenno di scoprire la fontana dai teli che la celavano alla vista. Dopo un iniziale momento di meraviglia tutti si accorgono che qualcosa non va, non sgorga un filo d’acqua!                                                                                                                                                                    Innocenzo X un po’ deluso fa per andarsene via, ma non appena si gira Bernini fa un altro cenno e la fontana comincia a zampillare.

 Bernini non è nuovo a questo genere di trovate, leggete cosa ha combinato in Santa Maria del Popolo.

 

3. chiesa di Sant’ Agnese in Agone

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 Secondo la leggenda la chiesa sorge sul luogo del martirio di sant’Agnese e l'idea del papa era di farne una sorta di cappella privata della famiglia Pamphili. Un primo progetto si deve all’architetto Girolamo Rainaldi sostituto poi da Borromini che apportò alcune modifiche e ideò l’impostazione della monumentale facciata.

 La pianta della chiesa è a croce greca. Dipinte nei pennacchi della cupola troviamo le quattro virtù cardinali: la prudenza, la giustizia, la fortezza e la temperanza. Quest’ultime Furono realizzate da Giovan Battista Gaulli, detto il Baciccio, raccomandato per questo lavoro da Bernini in quanto fu uno dei suoi più dotati collaboratori. L’affresco della cupola rappresenta invece Sant’Agnese introdotta alla gloria del paradiso ed è opera di Ciro Ferri.  La particolarità di questa chiesa è che i suoi 7 altari sono decorati da soli bassorilievi, niente dipinti. Una scelta originale!

 infine una piccola curiosità: in questa chiesa si trova la Tomba di Innocenzo X ovvero il monumento pontificio più ignorato della storia! fu posta infatti sopra l’uscio di Sant’Agnese, dalla parte interna, dove quasi nessuno volge lo sguardo. E così, da più di tre secoli, il rassegnato Innocenzo benedice i visitatori che lo trascurano.

4.Fontana del Nettuno e Fontana del Moro.

 Queste due fontane sono tra le più antiche fontane rinascimentali di Roma. realizzate da Giacomo Della Porta furono posizionate ai lati estremi della piazza. Entrambe le fontane subirono delle aggiunte nel corso del tempo. La prima fu la fontana del Moro che trovandosi di fronte al Palazzo Pamphili fu considerata troppo umile per il prestigio della famiglia, Così Bernini la abbellì con un gruppo scultoreo composto da un uomo che strangola un pesce dalla cui bocca zampilla un getto d’acqua. Bernini amava dare sempre una motivazione logica allo sgorgare dell’acqua nelle sue fontane e questo ne è un ottimo esempio. La fontana del Nettuno invece rimase invariata fino al 1878, quando gli scultori Gregorio Zappalà e Antonio della Bitta la arricchirono con i gruppi delle Nereidi con putti e cavalli marini e Nettuno lotta con una piovra, regalandogli così il nome attuale.

 La guida di Piazza Navona finisce qui. Godetevi la vostra visita e mi raccomando!  non dimenticate di fare un saluto al povero Innocenzo X

reportage fotografico di Davide Buschi:@davidinobu

 -Rubina Postiglione-